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Foglie dalle venature inconfondibili

ALOCASIA AMAZONICA


In giro se ne raccontano tante sull’Alocasia Polly. In alcuni casi, c’è il rischio che i consigli che si leggono in giro, possano portare la piantina di alocasia amazonica su un sentiero che porta alla pattumiera del materiale organico!

INTRODUZIONE

L’Alocasia Amazonica, detta anche Alocasia Polly, una pianta tropicale che è entrata di diritto nel gruppo delle piante da interno più diffuse, ma che al tempo stesso continua ad essere una delle più difficili da far prosperare. Il motivo principale è, come sempre, che le nostre case, i vasi, il substrato che utilizziamo, non sono sempre adatti. Poi, se si acquisiscono in giro consigli sbagliati, beh, la faccenda si complica. In giro se ne raccontano tante sull’Alocasia Polly. In alcuni casi, c’è il rischio che i consigli che si leggono in giro, possano portare la piantina di alocasia amazonica su un sentiero che porta alla pattumiera del materiale organico! Il primo mito da sfatare in realtà è molto soft e riguarda il nome: l’alocasia amazonica non è chiamata anche “Orecchie di Elefante”. Guardatela bene: davvero le sue foglie vi ricordano le orecchie di un elefante? E di quale, del peluche di Dumbo che avevate sul vostro lettino da bambini?  Ah no, persino quelle erano più grandi! No, il soprannome “Orecchie di Elefante” è proprio della sua cugina con foglie ben più grandi, la Alocasia Macrorrhiza.
Se proprio volete dare alla vostra Alocasia Amazonica un altro nome, anche diverso da Alocasia Polly, i nostri amici pollici verdi di lingua inglese, la chiamano “African Mask”, perché in effetti le sue foglie scure e allungate, ricordano proprio una maschera tribale africana. Il resto dei falsi miti, li sfateremo nel corso di questo articolo.

Alocasia Amazonica


DESCRIZIONE

L’Alocasia Amazonica, come detto, è molto diffusa, o almeno così sembra facendo un giro tra Instagram e Pinterest. Le ragioni sono molteplici:

  • È di dimensioni contenute, al massimo può arrivare a un metro, un metro e mezzo di altezza, se non la fate morire prima (LOL)
  • Ha le foglie grandi (rispetto all’altezza), con nervature super-marcate e decorative e forma lanceolata davvero unica
  • Ha un aspetto molto esotico (sembra scontato, ma anche questo fa la differenza)

Insomma, l’Alocasia Amazonica è perfetta per stare su una credenza o su un mobile basso, accanto al televisore.


CONDIZIONI IDEALI PER TENERE LA  ALOCASIA AMAZONICA IN CASA

Partiamo dall’umidità, in assoluto l’argomento più trattato, quindi più delicato, nel caso dell’Alocasia Amazonica. Deve essere sempre sufficientemente alta, se riuscite anche “Molto” alta. Il livello di umidità, fa la differenza tra una Alocasia Polly dalle foglie piccole e asfittiche e un Alocasia Polly dalle foglie turgide e grandi. Di certo però non la fa morire. Ciò che può far realmente morire la vostra Alocasia Amazonica, è esagerare nel mantenere il terreno sempre zuppo. Già, perché in giro si dice che questa pianta, come le altre della sua famiglia, necessiti di un terreno sempre umido. OK, la cosa può essere vera, ma solo se lo fate grazie al fatto di aver impiegato nel substrato in cui la coltivate degli elementi che hanno questa funzione. Nella maggior parte dei casi, purtroppo, non è così. Spesso si coltivano le piante da interno in semplice terriccio universale, oppure in terriccio specifico per piante verdi, che però contiene solo un pò di perlite. Bene, in questo casi dovete davvero stare attenti, perchè il terreno può rimanere troppo zuppo. In questi casi:

  • Innaffiate bene e in maniera molto distanziata nel tempo (in inverno anche fino a 3 settimane di distanza tra una bagnatura e l’altra). Lasciate asciugare i primi cm dello strato superficiale.
  • Non lasciate ristagnare l’acqua nel sottovaso. se proprio volete utilizzarlo, riempitelo di ciottoli o argilla espansa e tenete questo strato spesso bagnato, in modo che l’umidità salga dal basso verso la vostra Alocasia Amazonica. Ma, mi raccomando, il vaso deve poggiare sui ciottoli, non deve esserne solo circondato, altrimenti la pianta berrà a tutti gli effetti dal sottovaso, cosa che non deve accadere. Qui un approfondimento più completo sul tema.

Chiudiamo il discorso “cure” dicendo che anche la luce è molto importante: abbondante, ma mai diretta, come invece può accadere per le sue cugine Zebrina e Macrorrhiza.

Le temperature di un appartamento, neanche a dirlo, sono l’ideale per la Alocasia Polly.


POSSIBILI PROBLEMI 

Se avete seguito tutti i punti illustrati sopra, la vostra Alocasia Amazonica dovrebbe stare a posto, se non “una bomba”!

Tuttavia, la Alocasia Polly viene spesso inserita tra le “piante difficili” per tutto il discorso legato all’umidità. I principali problemi che potreste dover fronteggiare saranno:

  • Punte delle foglie secche: livello di umidità troppo basso, si verifica spesso in inverno a riscaldamenti in funzione; aumentate l’umidificazione con spruzzate di acqua e ciottoli bagnati nel sotto-vaso.
  • Foglie macchiate di scuro: se le macchie sono isolate nel mezzo della foglia, si tratta di macchie solari; cambiate posizione alla vostra Alocasia Polly. Se le macchie partono dai margini e si espandono verso il centro della foglia, si tratta di marciume radicale. Sospendente subito le irrigazioni, eliminate le foglie rovinate e tornate ad innaffiare solo quando il terreno si sarà ben asciugato. Nei casi più gravi, può tornarvi utile questo articolo.
  • Caduta delle foglie: le radici non stanno facendo il loro dovere e ciò è possibile in situazione di eccesso di umidità, siccità, over-fertilizzazione; come spiego meglio in questo articolo, la perdita delle foglie può essere dovuta anche a debolezza generale della pianta facilitata da temperature, umidità e luce inadeguate. Un’altra causa, ben più grave, potrebbe essere la presenza di un parassita; il più probabile è il ragnetto rosso, per il quale dovrete utilizzare un prodotto specifico; in caso si tratti di cocciniglia, se non avete voglia di toglierle a mano, potete pure sempre usare un prodotto naturale, come l’olio di neem, come spiego meglio in questo articolo. Per chiudere il discorso, la caduta di foglie può essere anche fisiologica, purchè sia molto poco frequente e tutte le altre condizioni trattate siano OK. 
Macchia causata da un eccesso idrico
Livello di umidità basso

PROPAGAZIONE ALOCASIA AMAZONICA

Sarò molto diretto: la propagazione di una Alocasia, di qualunque varietà essa sia, non è una passeggiata. Non è possibile, infatti, fare talee da una singola foglia, ma bisogna necessariamente prelevare e piantare dei rizomi. Già, quella parola che avete letto in giro su vari siti, blog, etc., è il cuore della pianta di Alocasia. I rizomi possiamo definirli come i semi da cui nasce la pianta di Alocasia. L’unico modo per prelevarli è svasare la pianta. Ora, se siete fortunate/i, potreste trovare, tra le radici, alcuni rizomi piccoli che non hanno generato una pianta. Sono rizomi “dormienti”. Nel caso non troviate nulla, potrete sempre prelevare una piccola porzione del rizoma principale, purchè questo abbia dei dei piccoli getti laterali, da cui sta venendo fuori una mini Alocasia.
In entrambi i casi, mettete i rizomi a dimora in un substrato in grado di trattenere e rilasciare gradualmente l’umidità, se bagnato; lo sfagno o la perlite andranno benissimo. Tenete i vostri rizomini al riparo da raggi diretti e folate di vento, date acqua quando il substrato si asciuga, e aspettate. Vedere spuntare, ad un certo punto, una puntina verde di Alocasia, è magia pura!


CONSIDERAZIONI FINALI

L’Alocasia Amazonica è una pianta di cui è facile innamorarsi, vedendola in giro. Una volta che se ne ha una in casa, però, bisogna darle il giusto trattamento, altrimenti potrebbe spezzarvi il cuore. Si può sempre sbagliare nella cura delle piante, l’importante è accorgersi tempestivamente che qualcosa non va, individuare il problema e l’errore commesso, e rimettersi in riga.


  • Livello difficoltà

    MEDIO-ALTO

  • Illuminazione

    Luce indiretta medio-alta

  • Irrigazione

    Un terzo terreno asciutto

  • Livello Umidità

    Medio-Alto

  • Ritmo crescita

    Lento

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