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Perchè la mia pianta non cresce? Tutte le cause possibili

Di Massimo Tortorici | Pubblicato in Caffè Tropicale il 31 – Aggiornato il 21 Gen

Che voi facciate uso di Grow Lights per far crescere le vostre piante in tutti i periodi dell’anno, o che preferiate far loro seguire il ritmo della natura, il momento in cui una delle vostre amate piante smetterà di crescere arriverà. Questo fenomeno, può avvenire per mille ragioni diverse, ma una macro-ragione è alla base di tutto: la vostra pianta non è a proprio agio.

“Quella Alocasia Polly che mi hanno regalato è ferma lì da quando l’ho vista la prima volta, mesi fa, nessuna foglia nuova”. “Siamo in piena estate e il mio Ficus Lyrata è immobile, neanche fosse finto, se l’avessi saputo non l’avrei comprato”. “Chissà perché la nuova fogliolona del mio Philodendron Squamiferum ha bloccato il suo srotolamento proprio sul più bello”. Queste sono alcune delle domande che, periodicamente, attanagliano i piantologhi aspiranti pollici verdi di tutto il mondo. E sono problemi veri! La soddisfazione di gran lunga principale alla base del possedere e coltivare delle piante in casa, è quella di vederle crescere, una foglia dopo l’altra. In alcuni casi, la crescita di una nuova foglia è un vero evento. È il caso della Monstera Deliciosa, capace di produrre ogni foglia diversa dall’altra; o di qualsiasi altra pianta dalle grandi foglie ornamentali acquistata di piccole dimensioni, e per questa ragione super vogliosi di veder crescere, per abbellire come si deve quell’angolo di casa. Una pianta in costante crescita accende gli entusiasmi, una ferma per mesi li spegne.

Quando aspettarsi la crescita…e quando no

Una premessa va fatta, anche se scontata. Le piante, soprattutto quelle tenute in casa, hanno stagioni vegetative (cioè stagioni di crescita) e di riposo, molto ben delineate. Tutte vanno in riposo in inverno e tutte crescono in primavera. Il loro comportamento nelle altre due stagioni varia da caso a caso. Voi direte “ma come, l’estate non è la stagione vegetativa per antonomasia?” In molti casi no, nel senso che possono verificarsi condizioni che facilitino meno la crescita delle vostre piante, rispetto ad esempio alla primavera. Se una pianta ha avuto problemi in estate, potrebbe riprendersi un po’ in autunno, prima del riposo invernale. Insomma, il ritmo di crescita è influenzato dalle stagioni e dalle condizioni che queste garantiscono. A meno che, ovviamente, non facciate uso di Grow Lights, lampade a LED che emettono luce ad una frequenza utile a stimolare la fotosintesi clorofilliana, integrando la minor luce invernale (o magari dell’angolo semi-buio in cui avete deciso di collocare la vostra pianta). Sapere se la stagione in cui vi trovate è una stagione buona o no per la crescita, è la base.

Tante possibili ragioni di uno stop, una alla base di tutte

Che voi facciate uso di Grow Lights per far crescere le vostre piante in tutti i periodi dell’anno, o che preferiate far loro seguire il ritmo della natura, il momento in cui una delle vostre amate piante smetterà di crescere arriverà. Inutile fare gli scongiuri, è una questione di statistica. Questo fenomeno, può avvenire per mille ragioni diverse, ma una macro-ragione è alla base di tutto: la vostra pianta non è a proprio agio. Naturalmente, ci possono essere svariati gradi di malessere, in genere l’incapacità di produrre nuove foglie è l’inizio di qualcosa di più grave. Non bisogna quindi sottovalutare l’immobilismo. Appena ci si rende conto di ciò, bisogna subito farsi delle domande e cominciare a fare ipotesi, indagando poi su quelle più probabili, fino a che non si arriva alla “radice” del problema, e cioè il vero motivo, o, se non è l’unico, il principale, per cui la vostra pianta manifesta disagio.

Luce inadeguata

In molti casi, l’esposizione che si dà alla nostra pianta, può essere l’unica ragione di un blocco della crescita. Questo è molto vero per piante che hanno bisogno di forte luce diffusa, come il Ficus Elastica (e i suoi cugini ficus), la Monstera Deliciosa (e simili), Strelitzia & co., etc. Se è solo questo il problema, basterà posizionare la pianta in un posto dove riceve una maggior quantità di luce. Occhio però, che la soluzione è sì semplice, ma non immediata. A seconda di quanto tempo sia durata questa condizione di sottoesposizione, la pianta impiegherà poche settimane o mesi a riprendere a crescere. L’importante è non perdere la speranza ed evitare che si becchi parassiti o altri problemi, nel frattempo.

Umidità insufficiente

Per molte varietà di piante, il livello di umidità è un elemento fondamentale. L’umidità le piante l’assorbono in due modi: attraverso l’aria, e, naturalmente, attraverso il terreno. Se l’umidità dell’aria è bassa, questo incide sì, ma sulla qualità della crescita e delle foglie, non sulla non crescita. No, se la vostra pianta è in blocco per un livello di umidità inadeguato, bisogna intervenire sul terreno. Sul terreno, badate bene, non sulla quantità di acqua che le date. Il terreno, molto probabilmente, non è di una composizione/qualità adatta a fornire alla pianta la giusta umidità in modo continuativo. Ciò accade quando c’è troppa torba nel mix, o, certo, quando vi dimenticate di innaffiare per settimane (ma in questo caso la pianta non crescerà mai più, statene certi!). L’unica soluzione è sostituire il terreno inefficace, con un mix drenante (grazie a materiali come il bark e la fibra di cocco), ma in grado di trattenere e rilasciare i nutrienti per diversi giorni (grazie a materiali quali la perlite e la zeolite). In casi estremi, potete sperimentare la coltura semi-idroponica. Situazioni spesso comuni ad Alocasie, Filodendri, Maranta, etc.

Eccessiva umidità

Questo è il caso opposto a quello trattato in precedenza, ed è molto peggio! Il terreno in questo caso non è sufficientemente drenante, e cioè trattiene troppa acqua, portando rapidamente a marciume radicale, come spiego meglio in questo articolo. Il marciume radicale si ripercuote in tempi abbastanza rapidi sulle foglie (ma anche sui fusti), che cominciano a manifestare sui margini macchie nere che si espandono rapidamente. Oltre alla scelta del mix (spesso si fa l’errore di mettere le piante in semplice terriccio universale), altre cause possono essere: l’aver rinvasato la pianta in un vaso sovra-dimensionato rispetto all’apparato radicale; l’eccesso di annaffiature; prolungati ristagni idrici nel sottovaso. In questi casi, non c’è tempo da perdere, bisogna eliminare le radici marce, e stimolare la crescita di nuove radici. Per far ciò avete tre strade: cambiare il mix e andarci molto piano con le irrigazioni (in questo caso irrigate con un antifungino ad ampio spettro, le prime volte); spostare in semi-idroponica; mettere quel che rimane della pianta direttamente in acqua. Queste ultime due soluzioni si applicano a casi estremi di piante ridotte male e ad esemplari di dimensioni contenute.

Attacco parassitario in corso

Una causa del genere è possibile se siete abbastanza sicuri che quanto a luce ed umidità, alla vostra pianta arrivi il giusto. La facilitazione sta nel fatto che in tutti i casi (caso più, caso meno), l’infestazione di un parassita è ben visibile. L’importante è saper comprendere di che parassita si tratta. Per quelli più difficili da individuare, come il ragnetto rosso, potrebbe essere necessaria una lente di ingrandimento, per potersi levare ogni dubbio. Addirittura sarà necessario svasare la pianta per controllare che non ci sia traccia di cocciniglia radicale, nel caso di piante succulente. In ogni caso, ad ogni parassita corrispondono prodotti e cure diverse. Nel caso in cui ve ne accorgiate in tempo, riuscirete a far ripartire la vostra pianta in tempi relativamente brevi. Se l’infestazione è piuttosto estesa, auguratevi che si salvi qualche foglia. Meno foglie rimarranno su una pianta che per natura non perde le foglie perché non soggetta a stagioni fredde, più difficile sarà farla riprendere. Nel caso di pianta grassa attaccata da cocciniglia radicale, beh, se dopo averne ripulito le radici, vedete che non riparte o addirittura continua a peggiorare, ricontrollate le radici, o valutate di “accorciare” la pianta e farla ripartire da zero, con radici nuove.

Varie ed eventuali

Altri fattori possono incidere sulla crescita di una pianta, come la temperatura media dell’ambiente in cui si trova, eventuali shock a cui viene sottoposta a livello di luce (ad esempio se abbassate le serrande ogni volta che uscite di casa), aria (le correnti d’aria fredda non sono certo una botta di vita) e logistici (semmai vi venisse in mente di spostare le vostre piante da una parte all’altra della casa/balcone, alla ricerca di condizioni di luce-calore sempre uguali). Le piante sono esseri viventi “nudi” e come tali hanno bisogno più che mai di vivere in condizioni la cui variabilità sia minima, o comunque graduale. Mai fargli vivere cambi repentini.

Considerazioni Finali

Quelle descritte sopra, sono le cause alla base di un blocco o, come si è detto, di un disagio che può vivere una qualsiasi pianta tenuta in casa. Spesso si può verificare una combinazione di questi fattori. In questi casi però, la pianta non solo è ferma, ma rischia seriamente di morire. Il vostro compito, quindi, è cercare di dare alle vostre piante tutto ciò che occorre per azzerare tutti questi fattori potenzialmente nocivi. Fondamentale sarà l’osservazione e la capacità di mettere insieme gli eventi. Spesso le cose sono più semplici di quanto pensiamo, basta essere sul pezzo e non smettere di trattare le nostre piante come meritano: non semplici pezzi di arredamento, ma vere e proprie coinquiline, compagne di vita.

Massimo Tortorici