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Piante uguali ma diverse: quando l’errore di classificazione è dietro l’angolo

Scritto da Massimo Tortorici, 30 Giu 2022. Pubblicato in Caffè Tropicale.

“Guardate che bello il mio Scindapsus Aureus con le sue foglie verde brillante”; “Raga, questa Monstera Minima mi fa impazzire, guardate come è cresciuta in altezza!”
Quante volte abbiamo letto o sentito frasi del genere, nelle decine di contenuti fruiti tramite i social e abbiamo pensato che quelle piante si chiamassero proprio in quel modo. Curiosi/e, siamo andati/e a cercare foto a supporto fra gli hashtag di instagram o su Google Immagini, avendone praticamente sempre conferma. Già, ma siamo sicuri/e che sia giusto così? Davvero Instagram e Google sono le fonti più autorevoli per consolidare le nostre conoscenze botaniche? Ovviamente no. Voi direte “vabbè, io chiedo al negozio di piante sotto casa o al mio vivaio preferito”. Beh, anche in questo caso camminate su un terreno scivoloso. Quando si tratta di nomi di piante, anche nei vivai più specializzati la trappola è dietro l’angolo: spesso le piante vengono proprio etichettate con nomi sbagliati! E allora che fare?

Una fonte autorevole

E allora bisogna cercare una fonte davvero autorevole: il libro di un esperto? NO. L’enciclopedia di piante in vendita in libreria? NO. Pianteincasa.com? NO 😀
Ci vuole qualcosa di superiore, qualcosa tipo un Orto Botanico attivo in UK da oltre 250 anni, patrimonio dell’UNESCO dal 2003, esteso su 120 ettari, nei quali sono ospitate oltre 50.000 piante, punto di riferimento assoluto ed importante centro di ricerca in ambito botanico, con oltre 300 ricercatori. Di chi sto parlando? Dei Royal Botanic Gardens, Kew, meglio noti come Kew Gardens. Tra gli innumerevoli progetti portati avanti da questo centro di eccellenza mondiale, ce n’è uno molto utile per noi Plant Nerd: si chiama “Plants of the World Online”, una vera e proprio enciclopedia open source, dove sono stipati oltre 1,2 milioni di nomi di piante. Attiva dal 2017 e integrata con il World Checklist of Vascular Plants (WCVP), un dizionario sulle piante, curato sempre da loro, questa è una vera e proprio enciclopedia dove è possibile trovare i riferimenti di qualunque specie di pianta. Per riferimenti mi riferisco non solo al nome del Genere (es: Alocasia) e alla famiglia di appartenenza (es. Araceae); eh no, la cosa bella è che per ogni specie (es: Alocasia Zebrina), sono riportati anche i sinonimi (es: Alocasia Wenzelii, appunto un altro modo di chiamare la Zebrina). Quindi, se avete un dubbio sul nome di una pianta, basterà andare su plantsoftheworldonline, digitare il nome che avete in mente e scoprire se esiste come specie a sé, o se è semplicemente un altro modo di chiamare una specie botanicamente nota con un altro nome. La cosa bella è che, pur trattandosi di un’enciclopedia botanica, trovate anche i nomi comunemente usati (tipo “Orecchie di Elefante” per l’ Alocasia Macrorrhizos, Fiddle-fig Tree per il Ficus Lyrata), e anche in questi casi potreste trovare delle sorprese. E allora via con le rivelazioni!

Filodendro o Monstera Deliciosa?

Risolviamo subito un dubbio base che può sembrare assurdo ai più, ma che in realtà si vede in giro più di quanto si possa immaginare. La pianta con le foglie grandi e i buchi si chiama Monstera Deliciosa e appartiene alla famiglia delle Monstera. Non è un Filodendro. Speriamo che prima o poi tutti i vivai si allineino e la etichettino con il suo vero nome.

Monstera Deliciosa vs. Monstera Borsigiana

Ecco una di quelle discussioni che accendono i cuori di qualsiasi plant nerd. Quella che ho in casa è una Monstera Deliciosa o una Monstera Borsigiana? Le foglie della vostra Monstera Deliciosa sono più piccole di molte altre Monstera viste in giro? È qui che si insinua il dubbio nella vostra mente! Una volta immaginato che potrebbero esserci due specie di Monstera Deliciosa, ci si fionda su internet a cercare: e gli steli, e l’attaccatura delle foglie agli steli, e la dimensione delle foglie…tutte fantasie! La Monstera Deliciosa è UNA SOLA. Monstera Borsigiana o Monstera Deliciosa var. Borsigiana sono semplicemente sinonimi di Monstera Deliciosa. Se vi state chiedendo perché esistono Monstera Deliciosa con foglie enormi e Monstera Deliciosa con foglie piccole, leggete questo articolo.

Epipremnum Aureum o Scindapsus Aureus

Qui si comincia ad andare sul difficile. L’Epipremnum Aureum, chiamato dal 90% delle persone “Pothos” viene anche chiamato Scindapsus Aureus. Scindapsus ed Epipremnum. Le due piante però appartengono a generi diversi. E la differenza in effetti si nota. Prendete appunto un Epipremnum Aureum e uno Scindapsus Pictus e confrontateli: il secondo ha radici più sottili, steli più sottili, nodi più piccoli, foglie più piccole e delicate rispetto all’Epipremnum Aureum. Insomma, apparentemente uguali ma in realtà molto diverse. Detto ciò, potete anche usare Scindapsus Aureus come sinonimo di Epipremnum Aureum, ma sappiate che non è accettato da parecchi esperti botanici.
Pensate sia finita qui la lezioncina sull’Epipremnum, vero? E invece no, ecco in arrivo una vera bomba: il termine “Pothos” non può essere utilizzato nemmeno come sinonimo di Epipremnum Aureum! “Pothos” infatti, è il nome di un vero e proprio genere distinto di pianta, declinato in decine di specie (tra le quali non c’è ovviamente l’Epipremnum Aureum). Ora, siccome qui siamo di fronte ad un errore che coinvolge il 90% dei piantologhi di tutto il mondo (forse anche il 99%), in questo sito web continueremo a chiamarlo Pothos, pur spiegando che in realtà il “Pothos” è tutt’altra pianta.

Rhaphidophora Tetrasperma detta anche Monstera Minima

Eh lo so, tutti noi la chiamiamo ogni tanto Rhaphidophora Tetra…etc. (ogni volta lo scrivo o pronuncio in modo diverso), ma quanto è più comodo chiamarla Monstera Minima? Beh, ho una brutta notizia per voi: secondo i Kew Gardens, “Monstera Minima” non è neanche lontanamente sinonimo di “Rhaphidophora Tetrasperma”. Anzi, stiamo parlando di due specie distinte, l’una appartenente al genere Monstera, l’altra al genere Rhaphidophora. E allora quale abbiamo in casa tutti/e noi: mi spiace, ma è quella con il nome più complicato, “Rhaphid…” Ok, avete capito! È un peccato, perché le somiglianze con la Monstera Deliciosa ci sarebbero, eccome. Però quello che dicono i ricercatori dei Kew Gardens non si discute, si prende per vero.

L’appetito vien mangiando

Bene, avete scaldato i motori? Ora si fa sul serio! Scherzo! Dico la verità, quando ho cominciato ad approfondire questo argomento, ero carico, ma poi mi sono reso conto che non sarebbero bastate 10 pagine di articolo per affrontare tutti i casi di confusione riguardanti i nomi di piante. Qui ho riportato quelli che mi sembravano più caldi. E soprattutto, l’obiettivo era quello di mettere a disposizione di chiunque incappi in questo articolo, uno strumento autorevole, facile da consultare, ottimo per ampliare le proprie conoscenze. Sta a voi scatenarvi e incendiare la barra di ricerca!

Massimo Tortorici