Skip to main content

Vacanze estive e piante da interno: la guida per farle sopravvivere

Scritto da Massimo Tortorici, 24 Lug 2023. Pubblicato in Caffè Tropicale.

Mancano pochi giorni al mese di agosto, il mese in cui da sempre, per tradizione più o meno imposta, molte italiane ed italiani vanno in vacanza. Di solito ci si concentra sulle valigie e su tutto quello che serve per godersi al meglio la destinazione scelta per le vacanze. Per alcune/i di noi però c’è una preoccupazione in più: come mi organizzo con le piante? Eh già, quello della gestione delle piante di casa nostra, durante lunghi periodi di assenza in stagioni calde come quella estiva, può essere un problema angosciante. Dopo mesi di duro impegno per far rendere al meglio le nostre amiche verdi ecco che arriva il momento della verità, quei 10-15-20 giorni in cui loro dovranno cavarsela senza di noi. In questo articolo, cercheremo di condividere qualche suggerimento utile affinchè le vostre piante da interno possano superare al meglio la vostra “assenza per ferie (estive)”.

Regola numero 1: garantire una certa quantità di luce

In molti quando partono hanno l’abitudine di abbassare le serrande o di chiudere le persiane. La sicurezza delle nostre case prima di tutto, già, ma mettiamo in sicurezza anche le nostre piante! Se proprio dovete chiudere tutto, cercate di lasciare una o più stanze con serrande o persiane belle aperte, posizionando lì tutte le piante che avete in giro per casa. La luce è fondamentale per la salute delle piante; passi uno o due giorni senza, ma oltre si rischia che marciscano rapidamente. Il motivo è semplice: che voi le innaffiate prima di partire, o che mettiate in piedi uno dei metodi descritti più avanti, la pianta rimarrà di colpo senza luce per fare la fotosintesi; le radici non lavoreranno, il terreno rimarrà bagnato e la pianta saluterà questo mondo. Quindi, più luce possibile per favore.

Regola numero 2: mitigare la temperatura ambientale

Strettamente collegato al tema “luce” spesso c’è quello delle temperature. Se l’ambiente in cui abbiamo la maggior parte delle nostre piante, ad esempio, è esposto al sole per tutto il pomeriggio, o se per caso ci troviamo all’ultimo piano di una palazzina e il nostro appartamento tende quindi a riscaldarsi un po’ di più, bisogna prendere delle contromisure. Per prima cosa bisogna far entrare l’aria in casa da uno o più punti. Dove possibile quindi, lasciate finestre e serrande o persiane aperte, sempre mantenendo il livello di sicurezza che preferite, sia chiaro. L’ambiente beneficerà di eventuali giornate ventose e comunque della maggior freschezza notturna.

Un’altra buona idea poi può essere quella di incrementare l’umidità nell’ambiente. Ci sono due modi, principalmente, per farlo:

1) distribuire in giro per l’ambiente più sottovasi pieni di argilla espansa bagnata, un ottimo metodo fai-da-te per aumentare l’umidità ambientale, come spiegato in questo articolo

2) usare un umidificatore automatico, e cioè un apparecchio capace di umidificare l’intero ambiente, che sia soprattutto governabile da remoto, tramite smartphone

Sembra una sottigliezza, ma quei 2 gradi in meno e quel briciolo di aria che entra costantemente in casa, potrebbero risultare fondamentali per la sopravvivenza delle vostre piante.

Regola numero 3: fare un pre-trattamento anti ragnetto rosso

Quando si tratta di caldo e aria secca, il pericolo numero 1 in fatto di parassiti è lui, il ragnetto rosso. Come spiegato meglio in questo articolo, l’infestazione del ragnetto rosso è molto subdola e pericolosa: all’inizio non ce ne accorgiamo, ma poi, quando questo accade, la pianta è già compromessa e bisogna intervenire pesantemente. Meglio fare il più possibile prevenzione quindi. Anche se nebulizzate spesso dell’acqua sul fogliame delle vostre piante, metodo tanto buono quanto semplice per tenere lontano il ragnetto rosso, potete comunque passare al livello successivo, vale a dire utilizzare un anti-parassitario biologico, come l’estratto di ortica. Facendo un trattamento pre-partenza sul fogliame delle vostre piante, nel migliore dei casi avrete in qualche modo stroncato sul nascere un’eventuale infestazione di cui non vi siete ancora del tutto accorte/i; nel caso in cui non ci fosse alcuna infestazione in atto, trattandosi di un unico trattamento fatto con un prodotto biologico, non ci saranno particolari effetti collaterali.

Regola numero 4: non affidare le proprie piante a plant-sitter improvvisate/i

Siamo alla parte più importante in assoluto: le bagnature. Troppa poca acqua potrebbe provocare importanti stress idrici, seccume e, in alcuni casi, collassi irreversibili; al contrario troppe bagnature in un tempo relativamente ristretto, potrebbero rapidamente condurre a marciume. Per questo, se decidete di affidare le vostre piante ad un’amica o un amico, ad una vicina o a vostra madre, è importante che vi tariate sul loro grado di esperienza con le piante. Se le lasciate ad una persona esperta, magari anche più di voi, è bene darle poche indicazioni, per non urtare il suo orgoglio da comprovato pollice verde. Se lasciate le vostre piante ad una persona poco esperta, vale lo stesso la regola delle poche indicazioni, ma stavolta per non generare confusione o ansia. Meglio se riuscite ad arrivare al pre-partenza con tutte le piante appena bagnate e date istruzioni solo su quali piante bagnare e se farlo nell’unica visita che farà in vostra assenza o in una delle due, se sono previsti più sopralluoghi. Se avete studiato bene le esigenze delle vostre piante nel periodo estivo, potete anche provare a dosare le singole bagnature. Come? Semplicemente mettendo accanto ad ogni pianta da bagnare un barattolo, un bicchiere o una bottiglia con il quantitativo d’acqua necessario per la bagnatura. È un po’ da psicopatiche/i, ma la o il plantsitter poco esperta/o gradirà tantissimo.

E se non so a chi affidare le mie piante?

Beh, nel caso in cui non sappiate proprio a chi affidare le piante di casa vostra, non disperate, la soluzione c’è e ha un nome ben preciso: BLUMAT. Questa azienda austriaca ha brevettato un prodotto tanto semplice quanto efficace. Stiamo parlando di BLUMAT Classic, un semplice prodotto composto da un sottile tubo flessibile collegato ad un conetto di argilla. L’estremità del tubo va inserita in un recipiente pieno d’acqua, mentre il cono in argilla va inserito nel vaso della pianta. L’acqua verrà automaticamente aspirata e convogliata nel cono in argilla che la erogherà gradualmente all’interno del vaso. A seconda che posizioniate il recipiente di acqua più in alto o più in basso rispetto al vaso della pianta, il BLUMAT Classic erogherà acqua più o meno velocemente. È chiaro quindi che anche un sistema del genere va tarato in funzione delle piante sul quale viene impiegato: su una calathea cercherò di far erogare più acqua in una giornata, su un ficus elastica meno; su una monstera alta 1 metro e mezzo in vaso da 35 cm serviranno 2 BLUMAT, per un’Alocasia Amazonica in vaso da 20 ne basterà uno. Per quanto riguarda la capacità complessiva di acqua erogata durante tutto il periodo potete usare recipienti di “pescaggio” molto grandi, magari combinati con conetti più grandi, i BLUMAT Classic XL, capaci di erogare fino a 200 ml ogni 24 ore (la massima erogazione per la misura più piccola è di 150ml/24 ore).

Un’alternativa ancora più semplice agli ormai famosi conetti c’è e la propone sempre BLUMAT, vale a dire gli adattatori per bottiglie. Si tratta semplicemente dell’evoluzione ordinata e sicura del “metodo della bottiglia piena capovolta dentro il vaso”. Chi conosce e ha utilizzato questo metodo, sa bene che non sempre l’esito può essere dei migliori. Troppo poco “piantata a fondo” la bottiglia, troppo veloce sarà l’erogazione dell’acqua. Troppo ben piantata la bottiglia, più alto sarà il rischio che la terra possa creare un tappo naturale che ostruirà l’erogazione. Con gli adattatori di BLUMAT non ci sono rischi, a seconda che siano “normali” o XL sapete già quanta acqua verrà erogata. Il limite sta nel fatto che al massimo potrete montarvi sopra una bottiglia da 2 lt. Se avete bisogno di più capacità però ci sono sempre i famosi “conetti”.

Regola jolly: somministrare Algatron prima di partire

Avete mai sentito parlare dell’importanza degli integratori, multivitaminici o magnesio e potassio, nei periodi di caldo intenso? Bene, come noi, anche le piante possono beneficiare dell’aiuto degli integratori per superare al meglio i momenti di stress e/o per rinforzare la propria salute. Algatron di CIFO è il biostimolante che fa al caso nostro. Algatron, infatti, è un macerato di Alga Macrocystis, un’alga che contiene sostanze che aiutano ad aumentare la concentrazione di soluti all’interno delle cellule della pianta. Sintetizzando, utilizzando Algatron, la vostra pianta sarà più in grado di mantenere il giusto livello di idratazione al variare delle condizioni atmosferiche dei giorni successivi. Il che vuol dire che se lo utilizzate un paio di volte, durante le bagnature (si può somministrare anche insieme al concime) del periodo precedente alla vostra partenza, la pianta arriverà più forte e in grado di sopportare eventuale siccità, e in generale tutte le condizioni che potrebbero stressarla in vostra assenza. In questo articolo un quadro completo sui Biostimolanti.

Con questa chicca finale si chiude questo articolo. Se siete arrivate/i fino a qui, siete finalmente pronte/i più a passare delle belle vacanze, sentendovi più tranquille/i nel lasciare a casa, sole solette, le vostre amate piantine.

Massimo Tortorici