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I migliori umidificatori per piante tropicali da interno

Scritto da Massimo Tortorici, 8 Nov 2022. Pubblicato in Caffè Tropicale.

Per alcune piante, il livello ottimale di umidità, quello che le fa stare davvero bene è del 60% o poco più. Farle stare in un ambiente con aria molto secca, diciamo con il 30%-40% di umidità al massimo, non da’ di certo un boost alla loro crescita, anzi. Ecco perché è fondamentale avere uno o più umidificatori in casa.

Umidificatori e piante, un binomio irrinunciabile per qualunque plantlover con una discreta collezione di piante tropicali in casa. Direte “addirittura irrinunciabile?” Avrete letto, probabilmente, questo articolo, in cui metto in fila i vari metodi impiegabili per aumentare l’umidità delle nostre piante. È vero, avere un umidificatore è solo uno dei metodi. Però è il più evoluto, il più comodo e anche il più versatile. Già, perché avere uno o più umidificatori in casa può essere utile non solo per le nostre piante, ma anche per noi. In questo articolo, vedremo brevemente quali sono i possibili usi di un umidificatore, quando e perché può fare la differenza per le nostre piante in casa, e quali sono i migliori in circolazione sul mercato.

Un elettrodomestico multitasking

Li avrete visti in giro sui social, in azione dentro serre fai-da-te o semplicemente posizionati su uno scaffale o su un mobile pieno zeppo di piante. Eppure, gli umidificatori sono apparecchi che possono essere utilizzati anche per il benessere delle persone. Di più: le aziende produttrici spingono molto più questo aspetto, e cioè i benefici per le persone, che non quelli per le piante. Che tipo di benefici? Respiratori, in primo luogo. L’aria troppo secca, tipica delle case riscaldate in autunno e inverno, rende più difficoltosa la respirazione e facilita l’insorgere di fastidi stagionali, come ad esempio, mal di gola, raffreddori, influenze. Il perché è molto semplice, se l’aria che respiriamo è troppo secca, le mucose e, più giù, i bronchi, che hanno bisogno di umidità, si asciugano e quindi diventano meno efficienti. Teoricamente, poi, l’aria troppo secca non fa bene né alla nostra pelle, né a quella dei nostri animali domestici. La disidratazione causa secchezza della pelle, quindi, soldi che se ne vanno in creme e prodotti cosmetici, in alcuni casi farmaci, atti a contrastare il problema. Oltre ad aspetti di salute fisica, un umidificatore in casa può aiutare anche la salute psicologica. Sembra che vedere la nebbiolina uscir fuori da questi apparecchi, ovviamente se silenziosi, è di per sé molto rilassante (provare per credere). Se poi aggiungete degli oli essenziali (in genere c’è uno scomparto ad hoc nell’umidificatore), beh, oltre ad avere aria umidificata e salutare, avrete anche un piacevole profumo per casa che rilasserà i vostri sensi.

L’importanza di un umidificatore per le nostre piante in casa

L’aria troppo secca, lo avrete capito, non fa bene a noi, e non fa bene a nessun essere vivente in generale (virus a parte). Nel caso specifico di piante, soprattutto se di origine tropicale, aria troppo secca vuol dire margini e punte delle foglie che si seccano. Anche il ritmo di crescita delle piante è influenzato dall’umidità dell’aria. Per alcune piante, il livello ottimale di umidità, quello che le fa stare davvero bene è del 60% o poco più. Farle stare in un ambiente con aria molto secca, diciamo con il 30%-40% di umidità al massimo, non da’ di certo un boost alla loro crescita, anzi. Ecco perché è fondamentale avere uno o più umidificatori in casa, per loro e per noi.

Dove posizionare l’umidificatore

Prima di parlare dei modelli migliori di umidificatore presenti sul mercato, vale la pena fare un semplice ragionamento sul “come” utilizzare l’apparecchio in funzione piante. Se pensate che con un umidificatore riprodurrete l’ambiente umido tropicale tipico dei luoghi di origine delle vostre piante, beh, siete fuori strada. O meglio, fare una cosa del genere con un umidificatore è possibile, ma solo se lo posizionate dentro una serra fai-da-te allestita in casa o in veranda. Se invece vi piace godervi le vostre piante come veri e propri pezzi di arredamento su scaffali, mensole, mobiletti, insomma non in una serra, ecco, l’umidificatore può aiutare a migliorare l’umidità dell’aria che respirano (sì, anche le piante respirano), ma non la porterà mai alla percentuale ottimale. Un umidificatore in genere è in grado di umidificare l’aria di una grande stanza, come un soggiorno, ad esempio e già questo è qualcosa. È chiaro che le piante, più si trovano nelle vicinanze dell’umidificatore, più ne beneficiano. Per una resa massima, posizionate un umidificatore in una posizione più alta o al livello delle foglie più alte delle vostre piante, in modo che la nebbiolina (che in genere spara verso l’alto), si sparga per bene. Se avete una zona dove tenete più piante tropicali (aracee, marantacee), beh, neanche a dirlo, cercate di mettere lì il vostro umidificatore.

Levoit, il marchio leader nel mercato degli umidificatori

Cominciando a parlare (finalmente, direte voi) di umidificatori acquistabili, bisogna dedicare un paragrafo all’azienda leader di mercato. L’americana Vesync, è l’azienda proprietaria del marchio Levoit, in assoluto il brand più in ascesa negli ultimi anni per quel che riguarda gli umidificatori. Badate bene, si parla di “umidificatori” e non di “purificatori” d’aria. Una bella differenza, sia in termini di prezzo (molto più alto, in media, quello dei purificatori d’aria), sia in termini di funzionalità. Essendo io e chi legge questo articolo, amanti di piante, direi che possiamo concentrarci solo sugli umidificatori, a purificare l’aria ci pensano le piante!
Come dicevo, Levoit è un marchio molto forte sul mercato, probabilmente il migliore in Italia, anche solo dando un’occhiata alla linea di prodotti. Super affidabili, molto silenziosi (sono tutti sotto i 28 dB) e contraddistinti anche da un bel design, Vesync propone i seguenti umidificatori:

LEVOIT Dual 150: è l’entry level. Adatto agli ambienti piccoli (copre adeguatamente una stanza di 20 metri quadri), ha comandi molto semplici e manuali, un serbatoio da 3 litri che può durare (in continua) 25 ore prima di esaurirsi. L’acqua può essere agevolmente caricata dall’alto e la si può “condire” con oli essenziali idrosolubili, qualora si voglia un po’ di relax da aromaterapia. Escludendo il bagno (tipicamente umido) e la cucina, questo umidificatore è ideale per la camera da letto. Si spegne in automatico una volta esaurita l’acqua nel serbatoio.

LEVOIT Dual 200S: stesse caratteristiche di base del precedente (dimensione, capacità e durata serbatoio, superficie umidificabile), ma con un’importante aggiunta: può essere comandato da remoto. Come? Da smartphone tramite l’app Vesync, vocalmente tramite Alexa e Google Assistant. Questo è, a mio avviso, la cosa più importante per noi amanti di piante. Immaginate di sapere più o meno il momento della giornata in cui l’aria in casa è più secca, o magari di andare fuori per il week-end. Grazie all’app, potete impostare il programma all’orario, durata, frequenza che preferite e farlo partire in autonomia. Certo, dovete ricordarvi di lasciare acceso il wifi.

LEVOIT Classic 300S: qui si sale di livello. Serbatoio di capienza doppia rispetto ai primi due (6 litri), autonomia (in continua) di 60 ore prima di esaurire l’acqua. Ufficialmente è in grado di umidificare un ambiente di 47 metri quadri. Più realisticamente si può affermare che un salone doppio (con ingresso adiacente), è l’ambiente giusto in cui collocarlo. Come il Dual 200S è attivabile da remoto, tramite app e Alexa/Google Assistant, e ha un bel display che mostra il livello di umidità raggiunto. Come per il Dual 200S, anche con il Classic 300S è possibile impostare un livello di umidità da mantenere: l’umidificatore si spegnerà e accenderà all’occorrenza.

LEVOIT LV600S: il top di gamma. Rispetto al precedente (del quale ha tutte le caratteristiche), è in grado di umidificare ambienti più grandi, grazie alla doppia bocchetta orientabile. È possibile impostare il timer, e cioè accendere e dire all’umidificatore dopo quanto tempo spegnersi in automatico. È anche possibile scegliere tra nebbia fredda (quella che hanno anche tutti gli altri umidificatori Levoit) e nebbia calda. Non cambia molto a livello di percezione, non aspettatevi di sentire particolare calore. Sembra però che la nebbia calda umidifichi più velocemente l’ambiente. Non si è più parlato di aromaterapia: tenete conto che questo modello e il precedente, rispetto ai primi due, hanno un comodo cassettino laterale dove versare le gocce di olio essenziale, su un apposito filtro.

Qualche altro suggerimento

Bene, fatta la panoramica di umidificatori Levoit, possiamo concentrarci sul resto del mercato. Limitandomi agli umidificatori abbastanza semplici da reperire online, quelli che seguono sono abbastanza interessanti:

INNOBETA Fountain 3,0L: questo è l’umidificatore più versatile proposto dal marchio di Hong Kong. Capace di umidificare ambienti relativamente grandi (fino a 40 metri quadri è quanto viene dichiarato), ha un bel design, dimensioni contenuti (dopo tutto il serbatoio è di 3 litri, non di 6), timer, spegnimento automatico in caso di livello acqua basso e vaschetta per l’aromaterapia. Rispetto all’analogo LEVOIT (il Dual 200S), però, costa leggermente di più, è un po’ meno silenzioso, e non è attivabile da remoto.

PRO BREEZE Umidificatore 5,6 lt: quest’azienda inglese prova a fare la sua parte con questo umidificatore a nebbia fredda e calda adatto ad ambienti grandi (un po’ pretenziosa la dichiarazione ufficiale di coprire 70 metri quadri, ma rende l’idea). Il grande serbatoio garantisce grande autonomia, ma anche questo, come tutti meno i Levoit, non è governabile da remoto. Per il resto ha tutto ciò che serve: timer, vaschetta per aromaterapia, caricamento facilitato, e un design pulito e moderno.

HOMEDICS Total Comfort Deluxe: azienda americana del Michigan, è forse una delle poche che, almeno nel mercato italiano, può battagliare con Vesync, in termini di qualità e tecnologia offerti. L’umidificatore che vi propongo qui è un po’ ingombrante nella sua forma a siluro, ma perfetto per soggiorni e salotti (ufficialmente può coprire uno spazio di 40 metri quadri), in particolare per essere posizionato per terra, magari vicino a piante di una certa dimensione. Non è controllabile da remoto, ma ha un paio di caratteristiche che lo rendono interessante: cartuccia di demineralizzazione, per poterlo utilizzare senza problemi anche con acqua molto calcarea; tecnologia “clean tank” che dovrebbe assicurare una minore manutenzione.
Il costo è il più alto tra quelli degli altri umidificatori trattati in questo articolo, ma vale la pena farci un pensierino.

Considerazioni finali

Lo avrete intuito, di umidificatori in giro ce n’è per tutti i gusti. Il mercato, in Italia e negli altri paesi europei, è in forte crescita, e non è escluso che nei prossimi mesi venga fuori un produttore in grado di concorrere con le aziende americane, Vesync e Homedics su tutte. Ciò che è certo è che, essendo l’offerta già abbastanza ampia, e gli ambienti e possibilità di utilizzo molto variegati, potete soddisfare la vostra curiosità a tranches. Partite da un umidificatore piccolo magari, da posizionare in un punto dove sono concentrate diverse delle vostre amiche tropicali. Se, dopo qualche settimana, o qualche mese, avrete notato benefici, potrete sempre acquistare un secondo umidificatore, magari più grande, e cominciare a godere anche voi di un’aria meno secca e più umida.

Massimo Tortorici