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5 Piante con Fiori Adatte a Balconi Esposti a Nord

Scritto da Massimo Tortorici, 13 Mag 2022. Pubblicato in Caffè Tropicale.

Se un balcone è esposto a nord il sole scarseggia, è vero, però l’intensità della luce, quella rimane ottima, siamo pur sempre abbastanza vicini al Tropico del Cancro. In più, le temperature sono tutto sommato buone.

“Ho un balcone esposto a nord, qui non cresce niente”; oppure “Io ho il sole solo un’ora la mattina e niente più, inutile provare a piantare qualcosa”. Quante volte, parlando di piante, vi siete confrontate/i con qualcuno che sosteneva di avere questi problemi? Anzi, è probabile che, se state leggendo questo articolo, siate direttamente interessate/i, perché vi siete rese/i conto che in realtà, forse, sono tutte scuse. Già, dire che a nord non è possibile far crescere nulla di interessante, potrebbe essere vero forse da Berlino in su, ma non qui da noi, non in Italia! Sia chiaro, la luce, il sole, è fondamentale per tutte le piante. In particolare, è opinione diffusa che più luce equivalga ad una maggiore fioritura. Tutto vero, le piante, per produrre un fiore, hanno bisogno di energia extra, energia che ricavano soprattutto dal processo di fotosintesi, oltreché dal nutrimento assorbito dal terreno. Se un balcone è esposto a nord il sole scarseggia, è vero, però l’intensità della luce, quella rimane ottima, siamo pur sempre abbastanza vicini al Tropico del Cancro. In più, le temperature sono tutto sommato buone. Ed è questo l’altro fattore che fa sì che qui da noi ci siano comunque diverse piante fiorate che si adattano bene ad essere coltivate in balconi esposti a nord. Volete alcuni esempi? Proseguendo nella lettura di questo articolo, ne troverete qualcuno.

Rododendro

Facciamo subito il primo esempio di pianta che, nel suo ambiente originario prospera in pieno sole, mentre da noi preferisce stare a mezz’ombra: il Rododendro. Arbusto solito crescere (per la maggior parte delle varietà) in montagna, anche in posizioni soleggiate, il Rododendro ha bisogno di temperature non troppo alte: tradotto, se abitate nel centro-sud o comunque in una qualsiasi città d’arte italiana, anche del Nord-Italia, il Rododendro dovrete metterlo all’ombra. Il sole caldo dell’estate lo indebolirebbe troppo. Fiori splendidi con pistilli e screziature dei petali particolarissimi. Sì, ma stando a nord, fiorirà? Ma certo! Magari la fioritura sarà meno abbondante di quanto non lo sia nelle zone di origine, ma un Rododendro coltivato in un qualsiasi balcone italiano esposto a nord, con l’aiuto di un buon concime liquido, fa comunque la sua figura. Allo stesso genere, e cioè quello del Rhododendron, appartiene anche l’Azalea, pianta bellissima, che però mi permetto di mettere in secondo piano per tre motivi: è più difficile farla fiorire più anni di fila; sopporta meno il freddo, rispetto al comune Rododendro e la maggior parte delle varietà è decidua; è di dimensioni più contenute. Insomma, se volete una pianta abbastanza solida, duratura e un minimo affidabile, lasciate da parte le Azalee, prendete un Rododendro.

Camelia

Con questa il livello di eleganza tocca i massimi livelli di questo articolo. La Camelia, in particolare la Camellia Japonica (in assoluto la varietà più diffusa), è infatti un arbusto caratterizzato da fiori in grado di fare una seria concorrenza alle Rose. La forma in effetti, da lontano può apparire molto simile, ma la differenza è netta da vicino: i petali della Camellia Japonica si aprono praticamente in orizzontale e sono sovrapposti gli uni sugli altri, dando al fiore un aspetto molto pieno e rotondo. Il colore del fiore di Camelia va dal bianco, al rosa, al rosso (il secondo è quello che preferisco), spine non ce ne sono (altra differenza rispetto alle rose), le foglie sono abbastanza carnose. In generale, una Camelia, se in salute, è in grado di crescere parecchio e va potata solo per regolarne l’espansione. La fioritura a volte può essere talmente abbondante da indebolire la pianta. Non “preoccupatevi”, fiorisce solo tra marzo e maggio. Preoccupatevi sicuramente di metterla al riparo nella stagione invernale, questo sì: le correnti d’aria fredda possono farle parecchio male.

Ortensia

Su questa pianta ce ne sarebbe da dire. È inutile girarci intorno: l’aspetto più intrigante dell’Ortensia è il colore del suo fiore; ed è anche il motivo per cui molti, nel tempo, rimangono delusi. Il fiore dell’Ortensia, infatti può cambiare colore nel tempo. Il motivo risiede nel ph del terreno. Più il ph è basso, quindi acido, più il terreno sarà ricco di ferro, ed il fiore assumerà quindi un colore azzurro, più o meno carico; viceversa, se il terreno avrà un ph più alto, il fiore sarà rosa. Quindi, nel caso in cui voi compriate un’Ortensia per i suoi fiori blu, sappiate che, se negli anni volete continuare ad ammirare quel colore, dovrete garantirgli un terreno con un ph piuttosto acido. Comunque, non andiamo oltre, come detto ci sarebbe un bel po’ da scrivere. In questa sede aggiungo che l’Ortensia amerebbe anche il sole se solo il clima del vostro balcone non andasse mai oltre i 23 gradi (motivo per cui nelle Azzorre ci sono sterminate siepi di Ortensie tranquillamente in pieno sole). In Italia, spesso, proprio l’esposizione a nord garantisce il giusto equilibrio temperatura-luce congeniale all’Ortensia. Non potatela troppo, mi raccomando, tende a rifiorire sui rami dove lo ha già fatto.

Viburno

Diciamolo, questa è la pianta con la fioritura forse meno esaltante, tra tutte quelle trattate in questo articolo. Il Viburno è infatti un arbusto che fiorisce una volta sola l’anno, all’inizio della primavera. I fiori sono piccoli e si raggruppano in grappoli abbastanza appariscenti, di colore bianco, e durano in realtà diverse settimane. Già, ma quelli sono, finito il mese della fioritura non se ne vedranno altri fino all’anno successivo. La particolarità però, sta nel fatto che il Viburno (e mi riferisco alle varietà più diffuse), fruttifica, producendo bacche rosse, molto adatte al periodo dell’anno in cui spuntano, e cioè l’autunno. Il Viburno, a differenza delle altre piante di cui parliamo in questo articolo, in Italia si adatta sia al pieno sole che a mezz’ombra, essendo una pianta piuttosto rustica. Insomma, se volete avere una pianta molto affidabile, quasi immortale, da coltivare sul vostro balcone esposto a nord, con il Viburno non vi sbagliate.

Fuchsia

Eccoci arrivati alla chicca finale: la Fuchsia. Detta anche “Fucsia”, questa pianta è anche la più delicata tra le 5 nominate in questo articolo. La Fuchsia infatti è meno tollerante, sia al freddo (questo in realtà ce l’ha in comune con la Camelia) che al caldo. Il caldo intenso può arrestarne lo sviluppo, il freddo può ucciderla. Quindi, in parole povere, l’esposizione a nord, almeno per le regioni italiane, è la migliore, purché però il vaso sia traslocabile in una zona più riparata, durante l’inverno (mai in casa perché la Fuchsia ama gli ambienti ben arieggiati). Il fiore, particolarissimo, è il motivo, unico direi, per cui la si compra: un “calice” di un colore, da cui spunta una corolla di petali, spesso di un altro colore. Tonalità del rosa, arancio, malva, ce n’è per tutti i gusti, dipende dalla varietà che scegliete. L’importante è dargli, oltre alle giuste condizioni di “freschezza e luminosità”, il giusto apporto idrico, unito ad un buon concime per piante fiorate e il gioco è fatto: durante i mesi estivi avrete un bel cespuglio ricco di campanule bicolore!

Considerazioni Finali

Arrivati a questo punto, avrete capito che in realtà non ci sono piante a cui piace guardare a nord né piante a chi piace guardare a sud. Semplicemente, dovendo noi provare a riprodurre le condizioni il più simili possibili a quelle della loro zona di origine, e tenuto conto delle stagioni, ci sono piante che stanno alla grande in pieno sole e altre che soffrirebbero troppo e che si trovano quindi meglio a stare a mezz’ombra. Insomma, piantologhi esposti a nord, non disperate! Ce ne è anche per voi di piante, e che piante!

Massimo Tortorici